domenica 14 dicembre 2014

Prodotti Tipici "Ejelo, la bottega del gojo"

“Gojo” è un termine dialettale viterbese di difficile traduzione; pronunciato in diverso modo nei vari paesi della Tuscia, sembra gli si possa attribuire il significato di “matto” o “scemo”, ma non ne siamo sicurissimi.
Siamo strasicuri, invece, del fatto che a Viterbo ci sia almeno un “gojo” tutt’altro che matto perché è proprietario di un piacevolissimo locale che si chiama, appunto, “Ejelo, la bottega del gojo” dove “Ejelo” sta per “eccolo!”.

Ed è una proposta molto interessante, anche e soprattutto in questo periodo pre-natalizio, quando per ore si va in giro per negozi ed il rischio del “languorino” si fa serio.

Il bello, infatti, di Ejelo è che non solo vi si possono acquistare prodotti di elevata qualità e rappresentativi del gusto tipico della Tuscia, ma è possibile sedersi e degustarli seduta stante.

Il locale, infatti, oltre alla zona espositiva, offre anche uno spazio in cui è possibile fare un viaggio gustativo di ottimo livello tra le migliori produzioni della zona in tema di insaccati, formaggi, olii e vini.

I taglieri di Ejelo, infatti, si commentano da soli: salami, salsiccette, capocollo, prosciutto e la mitica Susianella sono dei Fratelli Stefanoni di Viterbo (vedi nostra recensione), il “Fior di Tuscia al pepe rosa” – un formaggio fresco e cremoso – è di Chiodetti di Civita Castellana, il pecorino più stagionato ed il secondo sale sono prodotti di Radicetti di Cellere (vedi nostra recensione) l’olio con cui bruschettare è di Battaglini di Bolsena, così come anche le salse a base di funghi o peperoni piccanti spalmate sui crostini.



Il tutto accompagnato dai migliori vini della Tuscia (la lista è ben fornita), oppure dalle birre artigianali locali, e, per finire, si chiude in dolcezza con ciambelline alla cannella ed all’anice, i classici tozzetti, oppure assaggi di “nocchiella” (una crema dolce a base di pistacchi e nocciole) o la famosa “nellina”, una sorta di nutella della Tuscia (e secondo noi migliore perché fatta con uso di olio e non di burro). Il prezzo del percorso degustativo si è rivelato onesto.

Tutto quello che si mangia può, come detto, essere anche acquistato, insieme a tantissimi altri prodotti, tutti di notevole qualità: dall’olio di Elena De Parri di Canino (più noto come Cerrosughero – vedi nostra recensione), ai vini della Tenuta La Pazzaglia di Castiglione in Teverina, ai vini di Montefiascone, ai vari tipi di pasta (al farro, al grano Senatore Cappelli, etc.), ai patè a base di verdure, alle confetture dolci, ai vari tipi di miele, etc.

Da segnalare, infine, l’estrema cortesia e la competenza del personale. 



"Ejelo, la bottega del gojo", Via Annio n. 4/6, Viterbo, tel. 0761.220873


  

martedì 25 novembre 2014

Bio Forno Artigianale "Il Sambuco"

Inauguriamo la sezione dedicata al pane ed ai dolci segnalando una chicca della Tuscia situata a Celleno.

Tutto ebbe inizio nei primi anni ’90, quando Paolo Missoni decise di abbracciare la sua passione: la natura. Acquistò un casale e si dedicò al miele, agli ortaggi, alla frutta ed alla agricoltura biologica. Il vero sogno, però, era dedicarsi alla panificazione di alta qualità e, quindi, si autocostruì un forno a legna con materiale refrattario per la produzione di pane biologico a “pasta madre”.

Oggi tutto questo è la storia della Cooperativa “Il Sambuco” e del suo bio forno.
Paolo Missoni ed il bio forno
La qualità di questo pane, che al Sambuco oggi viene prodotto in ben 12 varietà, è quello di essere lievitato a pasta acida e non con i lieviti tradizionali; una lavorazione che richiede fino a dieci reimpasti per un tempo complessivo di lavorazione di circa due giorni. Il risultato, però, giustifica la fatica, perché il pane che ne esce, non solo è buono e naturale, ma è come una “medicina” per il nostro organismo cui regala miliardi di fermenti che, come noto, alimentano la flora batterica.

Inoltre, la pasta acida rende digeribile ed assimilabile la parte più ricca di sostanza nutritive nei cereali, cioè la crusca.
Sulle tipologie c’è da sbizzarrirsi: pane ai semi di girasole, al rosmarino e sesamo, ai semi di lino, ai cinque cereali, di segale, di kamut, di grano del Faraone e tanti altri.

Oltre al pane, il bioforno realizza tantissimi altri prodotti, tra cui spiccano la focaccia alla genovese, la pizza pugliese con pomodori ed origano, i fagottini e le torte rustiche con le verdure dell’orto. Poi ci sono i fantastici dolci: dai biscotti fatti con ingredienti biologici (farro e miele, al cocco, allo zenzero, al pistacchio e arancio, al latte con gocce di cioccolato), alle crostatine di marmellata casalinga, fino ad arrivare alle torte (all’uvetta sultanina e nocciole, alle mele, alle carote, pastiera napoletana compresa!). 
alcuni prodotti del Sambuco


Non manca la produzione di pasta di qualità, realizzata in tanti formati con grano duro, kamut, farro e Senatore Cappelli, con trafilatura in bronzo ed essicazione a bassa temperatura.



Il nostro consiglio è quello di fare sempre una telefonata per assicurarvi la bontà che avete in mente, ma anche per particolari richieste verso cui il Sambuco è sempre disponibile.



Soc. Coop. Il Sambuco, Strada Bagnorese 37/a, Celleno (VT), tel. 0761.912587



    

giovedì 23 ottobre 2014

Agriturismo "Il Casaletto"

Una meta che vale per cinque. Infatti, fare un salto all’Agriturismo “Il Casaletto” di Grotte Santo Stefano è come fare visita ad almeno altri quattro pregiati siti del gusto della Tuscia.

E ci spieghiamo: la filosofia del Casaletto è improntata al rispetto del territorio ma solo ed esclusivamente nella sua massima potenzialità qualitativa. Questo spiega perché sedendovi a tavola, oltre ai fantastici prodotti dell’azienda, potrete degustare anche quanto di meglio la Tuscia offre in tema di prosciutti e carni (allevamento Neri di San Lorenzo Nuovo – vedi nostra recensione), di formaggi caprini (Azienda Fratelli Pira di Ischia di Castro – vedi nostra recensione) e vaccini (Caseificio Chiodetti di Civita Castellana), di mozzarella di bufala (Caseificio Luisa di Montefiascone – vedi nostra recensione) chiudendo il giro con i fantastici insaccati che il Casaletto di recente ha messo in produzione ed a breve anche in vendita.



Su queste basi poggiano gli antipasti del menu, tra le quali non possiamo non premiare anche una mortadella celestiale senza nulla togliere ai salumi di fegato, alla coppa, alla pregiata susianella: tutto homemade e ad altissimi livelli. 
Qualità, tradizione ed una mano felice dello chef regalano, poi, primi da ricordare: tortellacci con trito di oche allevate in proprio, gnocchetti con tartufo e provola affumicata di bufalalombrichelli al ragù bianco, fino ai classici (pappardelle al cinghiale o ai porcini, acquacotta, etc.), per giungere ad una chicca che richiede di soffermarsi un attimo: i pizzicotti al coniglio verde leprino di Viterbo. La pasta è quella lievita che si usa per il pane appositamente “pizzicata” e viene condita con ragù di coniglio leprino che è una specie tipica della Tuscia e che, allevato all’aria, ha carni tenere, saporite e non stoppacciose.




Insomma, un super coniglio tutto da gustare, tant’è che la proposta compare anche tra i secondi cucinato in modo superbo con finocchietto, pancetta e granella di nocciole.



Non da meno, comunque, le proposte di capretto ed abbacchio e quelle destinate alla grande brace in sala (tagliate, lombate, etc.) tra le quali spiccano altre due chicche: un hamburgher fatto al momento con manzo maremmano (sembra una tartare di Chianina per quanto è buono), ed un wurstel casalingo davvero divertente. 

Al top anche i dolci preparati dalla gentilissima signora che gestisce la sala: tortino di mele caldo su letto di crema di vaniglia, tiramisu fatto con Oro Saiwa e nocciole, torta di cioccolato fondente Varona al 58%, il tutto a chiudere un percorso gustativo da applausi.

E intorno i ventidue ettari dell’azienda a regalare un panorama dolce e rilassante.

Del resto, che il titolare ci capisse veramente lo avevamo intuito notando all’ingresso una scatola di Cohiba accanto alla vetrina dei pregiati vini pronti, entrambi, ad accompagnare il pranzo ed il suo dopo.


Menù con prezzi al tavolo: si


Agriturismo "Il Casaletto" Strada Grottana n. 9, Grotte Santo Stefano (VT) 0761.367077



mercoledì 10 settembre 2014

Agriturismo "Valle del Marta"

Il termine “agriturismo” indica da tempo aziende agricole che offrono ospitalità con possibilità di degustare i propri prodotti. Da un po’ di tempo, tuttavia, il concetto si è evoluto sino a comprendere strutture in grado di offrire quei servizi legati al benessere ed alla cura della persona in contesti più vicini al lusso.

Tra queste deve certamente essere segnalato l’agriturismo Valle del Marta di Tarquinia che, nella nuova tendenza suddetta, è in realtà anche un resort–spa con tanto di centro benessere con zona cardio-fitness, idromassaggio, bellissima piscina a sfioro, etc.



La peculiarità degna di nota è che l’azienda, benché oggi si presenti simile ad un hotel di lusso, non ha minimamente perso la connotazione originaria di agriturismo ed offre, infatti, un menù basato sui prodotti aziendali – dalla carne, all’olio, al vino – che possono anche essere acquistati nel negozio interno insieme a tanti altri prodotti tipici homemade (marmellate, miele, biscotti, liquori).



La genuinità dei prodotti assicura una rilevante qualità che si riesce ad apprezzare subito al ristorante dove un menù, all’apparenza  semplice, regala pietanze di una piacevolezza sorprendente.

Degnissimo, anche per la bella presentazione, l’ingresso con l’antipasto della casa a base di salumi misti aziendali, pinzimonio, involtini di verdure, e così via in base alla disponibilità stagionale.

Primi con richiami al classico ed al territorio: ravioli di ricotta al tartufo, strozzapreti con pesto di rucola e mandorle, spaghetti alla chitarra con carciofi e pancetta, fino alle tipiche fettuccine al cinghiale.

Brace per i secondi (grigliata mista), ma anche il forno dice la sua (ottimo il maialino) oltre l’agnello, lo stinco di maiale, lo scamone con rughetta pinoli ed arancia, la tagliata di vitellone, fino ai gustosissimi involtini di verza ripieni di manzo e formaggio.

involtini di verza
Nella norma i dolci, mentre degni di particolare menzione i vini, tutti di produzione propria, con proposte di diversi vitigni per i rossi ed un piacevole chardonnay per i bianchi.

Prezzo nella media della Tuscia, molto interessante se si considera la splendida location.

Menù al tavolo con prezzi: si       



Agriturismo "Valle del Marta", Via Aurelia Vecchia, Km. 93 loc. Ponte Marta, Tarquinia (VT), tel. 0766.855475


domenica 6 luglio 2014

Caseificio Cioffi

Pianoscarano è formalmente un quartiere di Viterbo ma, in realtà, ha fatto quasi sempre storia a sé. Abitato nei secoli da fasce povere di popolazione, è praticamente rimasto un paese dentro la città, e questa distinzione balza agli occhi anche solo osservando l’architettura delle sue abitazioni (piccoli edifici a due piani, nulla a che vedere con i palazzi della città al di là del Ponte del Paradosso) quasi a voler rimarcare la propria diversità ; non a caso i suoi abitanti usavano dire “vado a Viterbo”.

Oggi Pianoscarano è considerato l’ennesimo gioiello di questa città sorprendente, un gioiello che custodisce altri gioielli, come la spettacolare Fontana del Piano o le due bellissime chiese di Sant’Andrea e San Carlo, oppure, udite udite, uno dei migliori caseifici della Tuscia.

A pochi metri dalla omonima porta di ingresso nel quartiere, infatti, dentro un portoncino da cui non vi aspettereste mai di trovare tanta magnificenza, ha sede il caseificio Cioffi, una vera istituzione locale frutto di tre generazioni di casari di origine campana lì attive dal 1939.

Che sia una sorta di istituzione lo abbiamo capito al primo approccio: persone in fila con tanto di numeretto in fervida attesa per ritirare l’agognato prodotto, ma tutto scorre velocemente perché il personale è velocissimo ed in pochi minuti si è davanti al bancone per ordinare. Una cosa simile l’abbiamo vista solo dal mitico Vannulo a Paestum!
Sui prodotti c'è poco da dire: qualità eccelsa. Un fior di latte soffice e gustoso che al primo taglio affoga nel latte, ciliegine stupefacenti, ottimi sia il primo sale che il burro, e poi indimenticabili lo stracchino, la ricotta e la treccia, fino ad arrivare alla preziosa provola affumicata (con paglia e ricci di legno), veramente preziosa perché la troverete solo il venerdì pomeriggio.

Per questo eccelso luogo del gusto, dai prezzi pure decisamente onesti, occorre solo un po’ di attenzione agli orari e, in particolare, a quelli del pomeriggio, per cui consigliamo una preventiva telefonata. 
alcuni prodotti Cioffi


Caseificio Cioffi, Via San Carlo, 14-16-18, Viterbo, tel. 0761.341614



domenica 25 maggio 2014

Norcineria/ Macelleria "L'antica bottega da Stefanina"

C’è un itinerario del gusto veramente semplice; basta girare intorno alla bellissima Rocca Farnese di Ischia di Castro e prima o poi vi troverete davanti all’insegna de “L’antica bottega da Stefanina”. A quel punto sarete arrivati in una norcineria che preserva, come è il suo slogan, i profumi ed i sapori di un tempo. 


In questa bottega si conservano, infatti, tanti tesori culinari che attingono alla tradizione e che sono realizzati con i criteri e le regole di un tempo. Questo spiega perché si deve parlare di produzione di nicchia, intesa sia nel senso della ottima qualità ma anche in quello della limitata quantità; vogliamo dire che per degustare gli interessanti prodotti di questa locale ci vuole un po’ di fortuna ed anche di pazienza per trovare il giusto momento; per esempio, per la fantastica salsiccia di fegato (da noi scoperta al ristorante “La piazzetta del sole”) bisogna attendere l’inverno, mentre il buonissimo capocollo dopo Pasqua difficilmente lo ritroverete.

Tutto questo rispetto della stagionalità è indice della genuinità e qualità degli ingredienti e dei prodotti finali, per cui qualche rinuncia "temporale" si accetta di buon grado.

Il fiore all’occhiello della bottega è senza dubbio la mitica porchetta, tuttavia sugli stessi livelli si attesta decisamente il capocollo, saporito gustoso ma anche leggero, per non parlare della coppa di testa. Recentemente sono entrati in produzione anche i salami, tra cui spicca la finocchiella, cugina della finocchiona toscana; ottimo il prosciutto, memorabili le salsicce leggermente stagionate e la pancetta homemade.

Tutto rigorosamente senza conservanti e con il sapore di una volta, come si addice ad una bottega che è aperta dal 1950.


L'antica bottega da Stefanina, Piazza E. Stendardi - Ischia di Castro (VT), tel. 0761.425275

Aggiornamento 2015: una piccola rivoluzione nella bottega! Ora è anche gastronomia (con possibilità di consumare all'interno del locale), e tanti prodotti di alta qualità occupano i nuovi spazi espositivi. Dai vini di pregio della zona, alle paste artigianali, fino a vere e proprie chicche come i wurstel artigianali ed i salumi realizzati con maiali magri provenienti dalla Toscana. Più che mai un luogo del gusto.

ATTIVITA' CESSATA A GIUGNO 2017: "I piccoli negozi, dei piccoli paesi, che abbassano la serranda sono una porta chiusa all'intera idea di socialità, di stare insieme, di vicinanza: E, morte tutte queste cose, siamo tutti più indifesi, tutti più facilmente ricattabili. Perché, a questo punto, devi andare a consumare dove dicono loro, cosa dicono loro."
Geraldine Meyer, Se chiude una Bottega da "Fuori Luogo", Edizioni Sette Città, 2016 Viterbo

mercoledì 30 aprile 2014

Trattoria "L'Archetto"

Quando un locale si trova lungo un percorso turistico, come può essere, per esempio, il centro storico di Viterbo, potrebbe essere normale cadere nella tentazione di offrire piatti “banali” destinati, appunto, al turista di passaggio.

Alla trattoria l’Archetto, che pur si trova su una delle vie più eleganti e centrali di Viterbo, a pochi metri dalla bellissima facciata medievale della “Casa Poscia”, questa regola non trova applicazione, e si pratica la difesa più accanita della cucina tipica con piatti tradizionali della Tuscia e viterbesi.
l'archetto e l'affresco di San Cristoforo

La location, poi, è veramente molto particolare, visto che nella bella stagione si mangia sotto l’archetto in un angolo caratteristico di un vicolo medievale tra antichi affreschi murali e travi di legno al soffitto. 

Attaccamento alla tradizione ed alla tipicità, si diceva, ed ecco le prove: strozzapreti al ragu’ di cinghiale o di capriolo, oppure con pomodoro e finocchietto, ravioli di patate con verza e pancetta, oppure con funghi e salsiccia, mitica acquacotta e risotti al radicchio o ai carciofi.

Tra i secondi, pollo ripieno alla viterbese, bujone di pecora (una favola), trippa alla viterbese, anatra alla cacciatora, arrosto con le prugne, coniglio profumato alla cannella.

strozzapreti al cinghiale
Praticamente un viaggio nella storia della cucina locale che, peraltro, ogni volta regala qualche sorpresa perché il menù varia continuamente.

Classicità di torte e crostate per i dolci (mele, ricotta, cioccolata, more) ed un’ottima birra locale.

Il personale è cordiale ed efficiente, superato nei giudizi positivi solo da un elemento: il conto.






Trattoria "L'Archetto", Via San Cristoforo, 1 (angolo Via Saffi), Viterbo, tel. 0761.325769


  

sabato 22 marzo 2014

Ristorante Antica Rota

C’era una volta…. un’osteria a Bagnoregio. Nel senso, cioè, che c’era una sola osteria nel paese che, poi, tantissimi anni fa ha cessato l’attività. Oggi quell’osteria ha ritrovato vita grazie all’iniziativa dei proprietari del ristorante “Antica Rota” che da qualche tempo hanno ristrutturato il locale in modo piacevole e caloroso, tra travi in legno e antichi particolari in tufo, creando un ambiente elegante ma non troppo formale. 

Le proposte traggono spunto dal territorio, come è logico che sia quando la chef è del posto; e così ecco che nel menù si rinvengono richiami alla tipicità locale, ma anche a quella umbra e toscana essendo Bagnoregio vicinissima ai confini.

Tagliata di cinta senese e piciarelli al ragù di cinta senese, quindi, come richiamo alla Toscana, o piatti al tartufo nero (fettuccine al tartufo su letto di fonduta, scrigno di formaggio di pecora e tartufo nero) a ricordare che l’Umbria è a pochissimi chilometri.
fettuccine  con fonduta e tartufo nero

Molta originalità negli antipasti, tra cui spiccano i grissini con ripieno di asparagi e prosciutto e la mozzarella in carrozza, piatto tanto buono quanto raro da trovare; mentre i primi seguono un percorso abbastanza classico (bucatini all’amatriciana, tagliatelle ai funghi porcini, crepes con ricotta ed erbette).

I secondi, a parte l’eccezionale coniglio con il finocchietto selvatico (piatto tipico del luogo), poggiano tutti su tagliate o entrecote in varie proposte, anche si vi consigliamo di provare quelle di cinta senese, o, quando ci sono, quelle di chianina; non manca comunque lo stinco o il filetto in di maiale in crosta.

Sfiziosi e variegati i contorni (radicchio arrostito con aceto balsamico, finocchi gratinati, carciofo) proposti secondo la stagione e serviti sempre con cura anche nella presentazione.

fonduta di cioccolato e frutta

Buon assortimento di dolci (divertente la fonduta di cioccolata con frutta), ed ottima la proposta dei vini.

Valore aggiunto del locale, oltre la qualità e bontà dei piatti, è senz’altro la cortesia e cordialità delle titolari; ma anche il prezzo invoglia certamente a tornare.

Menù al tavolo con prezzi: si 




Ristorante Antica Rota, Piazza Marconi n. 6, Bagnoregio (VT), 0761.792671
AGGIORNAMENTO 2020
IL LOCALE, PURTROPPO, HA CHIUSO DEFINITIVAMENTE.
GRANDE PERDITA PER LA TUSCIA E PER BAGNOREGIO
Questo il messaggio di saluto delle titolari:
Gentili clienti,cari amici,
Questo post e' per informarvi che il ristorante Antica Rota dal 1 maggio chiudera' definitivamente.Dietro questa decisione sofferta e triste ci sono motivi personali,aggravati dalla drammatica realta' che stiamo vivendo.Teniamo a ringraziare tutti coloro che in questi lunghi anni hanno condiviso con noi i loro momenti speciali,i nostri clienti esteri,i nostri turisti,i nostri operai,le nostre famiglie del pranzo della domenica!Abbiamo iniziato tutto giovanissime con poca esperienza ma tanta umilta'e voglia di imparare a far bene il nostro lavoro e abbiamo raggiunto risultati sorprendenti e tanta soddisfazione!Abbassiamo la serranda con il cuore a pezzi ma certe di aver creato qualcosa di buono,sperando che rimanga in ognuno di voi un piacevole ricordo dell'Antica Rota!E chiudiamo con un messaggio a tutti quei giovani ragazzi e ragazze che si avvicinano a questo lavoro:abbiate coraggio!Non spaventatevi davanti ai pagamenti che sembra non finiscano mai,alle 18 ore di lavoro ininterrotto,alle festivita' passate lontano dalla famiglia,a quei giudizi negativi dei clienti che vi faranno male...non mollate!Avete il privilegio di svolgere uno dei mestieri piu' affascinanti del mondo:nobilitatelo!
Grazie per il vostro affetto!


   

domenica 16 febbraio 2014

Caseificio Mamma Maremma

Erano gli anni 60 quando i furgoncini della ditta di Fernando Bagarani partivano dalla maremma laziale per portare pregiata ricotta di pecora e altri formaggi sulle piazze di Roma e Napoli.
Ad oltre cinquant’anni di distanza quell’attività è ancora operativa e la produzione non si è mai fermata, neppure un giorno, tutto grazie ai nipoti di Fernando che proseguono con maestria la strada intrapresa dal nonno.


Il caseificio oggi si chiama Mamma Maremma  e si trova a Montalto di Castro sulla strada che porta a Canino.


I prodotti sono artigianali e raggiungono ottimi livelli grazie alla qualità del latte locale e la sapiente esperienza dei casari: da segnalare, fra i molti che compaiono sulla lavagna dello spaccio aziendale (tutti buoni), un superlativo stracchinato dal sapore pieno con un retrogusto piacevolmente un po’ amarognolo, il fresco primo sale, la sorprendente caciotta aromatizzata al limone (purtroppo disponibile solo in alcuni periodi), e poi pecorini che vanno da 15 a 60 giorni di stagionatura, naturali o variamente aromatizzati, tutti di notevole pregio e qualità.

Un discorso a parte va fatto per il formaggio stagionato 18 mesi, dal sapore intenso e vigoroso ma armonico che ricorda nel gusto il parmigiano e che vi consigliamo di accoppiare a confetture di fichi per esaltarne il carattere.




Superlativa, infine, e vero vanto dal caseificio, è la ricotta, fresca, morbida e cremosa, una vera delizia per gli appassionati di formaggio.


Prezzi nella media, location comoda a pochi metri dallo svincolo per l'Aurelia, e soprattutto apertura tutti i giorni, domenica compresa; ve lo avevamo detto che non si fermano mai!

ULTIMORA DEL 25 MAGGIO 2014: la ricotta di cui sopra ha ritirato il premio come migliore ricotta del Lazio nell'ambito del "Premio Roma”, il concorso promosso dall'azienda romana Mercati della C.C.A in collaborazione con Unioncamere Lazio e Camera di commercio di Viterbo.



Caseificio Mammamaremma, S.S. Castrense Km. 0,400, Montalto di Castro (VT), tel. 0766.89400




domenica 5 gennaio 2014

Antica Norcineria Morelli

Una piccola perla del gusto incastonata nella Piazza Maggiore di Castiglione in Teverina: stiamo parlando dell’Antica Norcineria Morelli, un luogo in cui si riesce a coniugare tradizione, qualità e professionalità. 
Come abbiamo avuto modo di appurare chiacchierando con il mitico Cesare Morelli, le esperienze maturate anche dalle generazioni passate non hanno precluso cambiamenti o miglioramenti dei prodotti, pur nel rispetto delle regole tradizionali di lavorazione, come è il caso, per esempio, del capocollo che qui viene preparato senza la copiosa copertina esterna di spezie che talvolta “copre” il sapore delle carni appesantendone, oltre tutto, la digeribilità. 

La norcineria Morelli è riuscita a garantire un capocollo di qualità eccelsa insaccando il prodotto con una lavorazione che prevede anche l’uso del vino e con ridottissimo utilizzo di spezie, mantenendo ed esaltando i sapori e gli aromi della squisita carne di maiale.


La stessa meticolosa cura ed attenzione è posta su tutti i prodotti in vendita: dal prosciutto (affatto salato e di grande equilibrio) al lombetto, dal lardo (credeteci, non ci è sembrato diverso dai pregiati di Arnaud o Colonnata), alla coppa (dai sentori freschi e delicati), alle salsicce fresche o stagionate oppure aromatizzate, ai salami, al guanciale, alla pancetta, agli zampetti, allo zampone, al cotechino, e così via.

Tutto di qualità decisamente superiore. 

Da non perdere la porchetta fatta alla maniera etrusca con il finocchietto selvatico e cotta tutta rigorosamente al forno (e non, come purtroppo ormai è dato spesso a vedere, facendola previamente bollire), la cui prelibatezza è verificabile sul posto visto che Cesare sarà felice di farvela assaggiare in un “corner” all’interno del negozio magari con un buon bicchiere di vino locale. 


A proposito, nella norcineria si possono acquistare alcuni pregiati vini di Castiglione (Trappolini, per esempio) e, per garantire la possibilità di fare tranquillamente il “carico”, è presente anche la macchina per mettere sottovuoto i prodotti.
Non manchiamo, infine, di sottolineare anche la cordialità del titolare che, con passione e competenza, rende l’acquisto una piacevole esperienza anche istruttiva.

Un luogo secondo noi da non mancare per regalarsi prodotti artigianali di grande qualità ormai apprezzati anche in Olanda, Francia, Belgio e persino Giappone.


Antica Norcineria Morelli, Piazza Maggiore 13/14, Castiglione in Teverina (VT), tel. 0761.947051 - 948752