giovedì 29 aprile 2010

Ristorante "da Isolina"

Per chi ama la cucina tipica maremmana c’è un posto assolutamente da non perdere.
Bisogna recarsi molto vicino al confine con la Toscana e, precisamente, in località Roggi nel Comune di Canino, sulla strada che da Montalto di Castro porta a Ischia di Castro.
Superato di qualche chilometro il bivio che porta a Vulci, vi apparirà sulla sinistra un piccolo borgo con tanto di chiesa e l’insegna del ristorante “da Isolina”.
Si tratta di un classico ristorante di campagna, che non bada molto all’estetica preferendo dare lustro alla sostanza e, dobbiamo dire, ci riesce perfettamente.
La cucina di Isolina si caratterizza per la perfetta fusione fra la classicità delle pietanze e la genuinità della materia prima utilizzata; infatti, la bravissima brigata di signore in cucina lavora solo prodotti locali nel rispetto rigoroso delle ricette della tradizione maremmana.
Si parte con l’antipasto a base di crostini toscani in compagnia di salumi ed affettati, e con il particolare “trittico” di sottolii realizzato con le verdure dell’azienda e lo stupendo olio di Canino.
Chiedete, in particolare, di provare i pomodori secchi e sentirete che bontà.
tagliolini alle verdure fresche
I primi piatti sono numerosissimi ma sempre nel rispetto della tradizione e soprattutto della stagionalità: con pasta rigorosamente fatta a mano, si va dai cappellacci ai funghi porcini, ai ravioli con carciofi ed asparagi (in primavera), ai pici all’agliata, ai ravioli al ragù di capriolo, fino ai maltagliati all’anatra, ai pici alla polpa di oliva (da novembre a gennaio), alla zuppa di funghi o di ceci, alla minestra di riso e fagioli e tanti altri ancora.
Ci piace segnalare che da Isolina i funghi sono solo porcini, e ci sono tutto l’anno.
Tra i secondi, molto spazio è dedicato alla cacciagione (cinghiale in tutti i modi, capriolo in salmì) ma anche il maiale trova considerazione (stinco di maiale, maiale al forno con i porcini) fino al pollo ruspante al tegame. Non poteva mancare il “bujone” sia di cinghiale che di abbacchio.
Una menzione speciale merita la bistecca fiorentina che, oltre ad essere buonissima, viene servita nel modo più adatto (e, purtroppo, in genere poco diffuso) posizionata su di una pietra ollare preriscaldata, portata al tavolo con un carrello, e tagliata sotto i vostri occhi in modo che mentre se ne magia un pezzo nel piatto, il resto rimane caldo sulla pietra.
Speciali persino i contorni per via della qualità dei prodotti utilizzati; un semplice piatto di fagioli, la verdura dell’orto, i carciofi, accoppiati con l’olio di Canino diventano piatti da gourmet.
Il vino è quello della casa, ed è un peccato che non ci sia la carta dei vini (noi almeno non l'abbiamo vista).
Il conto è decisamente onesto e l’ospitalità cordiale e simpatica. Per noi un indiscutibile punto di riferimento della cucina tipica nella Tuscia.
Il locale è molto ampio, però nei giorni festivi è praticamente impossibile mangiare senza prenotazione.

Menu al tavolo con prezzi: no
Menu all'ingresso con prezzi: si

costata
aggiornamento di aprile 2011: due novità importanti, la prima è che ora il pane è fatto in casa con semola di grano duro, l'altra è che tra i secondi è comparsa la costata di maiale (per capirci, una sorta di fiorentina di maiale) davvero buonissima.

aggiornamento di ottobre 2011: rimosso l'unico punto debole; adesso da Isolina ci sono diversi vini buoni, tra cui abbiamo notato un Barolo di pregio, Brunello di Biondi Santi e persino il Tignanello. 


antipasto di salumi, formaggi e sottolii, e sulla destra
il Fichimori nel cestello del ghiaccio
aggiornamento di giugno 2012: ancora sorprese in una prospettiva di "avanzamento" specie nella cura della presentazione. Antipasto stupendo anche da guardare, impiattamento curato per ogni portata e lancio di vini particolari come il Fichimori di Antinori, un negroamaro leggero (12 gradi) che va bevuto a 8° come fosse un bianco, veramente interessante!















aggiornamento di settembre 2015: ricordate che nella prima recensione indicavamo il solo punto debole nella mancanza di vini di qualità? e ricordate che già nel 2011 davamo atto che erano comparsi finalmente vini di tutto rispetto? Bè, adesso guardate che pò pò di cantina hanno allestito!









Ristorante "da Isolina", località Roggi, Canino (VT), tel. 0761.437162



lunedì 19 aprile 2010

Caseificio "Azienda Agricola Monte Jugo"

Chissà perché in Italia i formaggi i capra non hanno lo stesso successo che, per esempio, sanno tributargli i francesi. Eppure il latte di capra è meno grasso di quello di mucca, ha caratteristiche che lo rendono il latte più simile a quello umano ed è adatto ad essere consumato a tutte le età senza problemi; il gusto, poi, è molto particolare ed intrigante, fresco ma allo stesso tempo vigoroso, mai banale.
Deve esserci un “blocco” mentale ad abituarsi ad un sapore così diverso dalla solita caciotta, visto che addirittura nei supermercati italiani quelli indicati come “formaggi caprini” sono fatti, in realtà, con latte vaccino.
Nella Tuscia c’è un posto dove potrete capire quali bontà si possono realizzare con il latte di capra, ed è l’Azienda Agricola Monte Jugo, situata a Viterbo lungo la Strada Commenda poco dopo il bivio sulla Cassia Nord.
L’Azienda, nota al livello nazionale per allevare capre di razza saanen, ha un piacevole punto vendita con tanto di veranda-gazebo in cui è possibile accomodarsi e, con pochi euro, farsi servire uno dei vari “menù degustazione” proposti, che prevedono, fra l’altro, anche l’intervento dell’ottimo olio aziendale.
Il formaggio di capra non si presta a lunghissime stagionature, per cui i prodotti sono freschi o mediamente stagionati; tra i primi compaiono lo yogurt (molto apprezzato), la ricotta (ottima) e le “colonne del bacucco” dalla classica forma cilindrica e dal sapore “molto” caprino. C’è poi un prodotto particolare, di dimensioni quasi “monodose”, chiamato cacioricotta e che, in effetti, è un incrocio tra la caciotta e la ricotta, con la consistenza della prima accoppiata col sapore della seconda.
Non manca, poi, lo spalmabile, venduto in barattolo, e le caciotte, compreso il Primo Sale, tutte molto gradevoli.
Passando ai prodotti che stagionano, troviamo quelli affinati in grotta, dal gusto deciso e “tipico”, particolarmente adatti allo “stacco” (per capirci, noi in Francia prendiamo formaggi di questo tipo dopo aver mangiato il noto “multipiano” di crostacei crudi, proprio per “staccare” e riequilibrare il gusto).
A proposito di “stacco”, assolutamente da non mancare è il Caprino Nobile, così chiamato per via del nome della muffa che lo ricopre. Ne esistono due versioni, la strong (colore grigio-viola) e la light (colore beige),  entrambe ottime (anche se la prima è più adatta ai veri appassionati di questo tipo di formaggi): provate a servirle dopo i secondi in un pranzo impegnativo e vedrete che successo!
Gentilezza e cordialità nel servizio, prezzi onesti. Ci sono proprio tutti gli ingredienti per un’altra piacevole tappa del gusto.


ULTIMORA DEL 25 MAGGIO 2014: il suddetto Carpino Nobile è arrivato primo in ben due categorie (miglior formaggio caprino stagionato e altri formaggi a latte crudo) nell'ambito del concorso promosso dall'azienda romana Mercati in collaborazione con le Camere di commercio di Roma e Viterbo ed Unioncamere Lazio.


Azienda Agricola Monte Jugo, Strada Martana Km. 2,200, Viterbo, tel. 0761.250610




giovedì 8 aprile 2010

Norcineria/Macelleria "Nardi"

Tra i luoghi del gusto nel Lazio di confine non poteva certo mancare un posto che è veramente “sul confine”.
Siamo a Pescia Romana, paesino che sorge proprio sulla linea di demarcazione tra Lazio e Toscana, ultimo avamposto della maremma laziale. Qui ha sede la macelleria/norcineria Nardi la cui attività risale addirittura alla fine dell’800! E’ in quel periodo, infatti, che il Sig. Nardi, originario di Norcia da famiglia di grande tradizione norcina, si trasferisce prima a Montalto di Castro e, successivamente, a Pescia Romana.
Con il tempo l’azienda ha ampliato la sua attività dalla norcineria all’allevamento e oggi ha assunto rilievo nazionale per la qualità dei propri prodotti e per essere l’unica azienda che alleva la “manzetta maremmana”; si tratta di un capo di razza maremmana pura, prevalentemente allevato allo stato brado, che viene macellato a 15 mesi e che si caratterizza per la carne tenerissima e saporita (noi la mangiamo tranquillamente “cruda” e macinata, con la sola aggiunta di un po’ di olio e sale) che oggi da più parti viene indicata come la vera antagonista della “chianina”; non a caso il famoso ristorante “da Caino” di Montemerano ha nel suo menù la “tartare” di manzetta maremmana.
D’altra parte, basta entrare nel punto vendita per rendersi conto di essere nella”boutique” della carne. Senza esagerazione, il bancone di esposizione sarà lungo non meno di 15 metri, e contiene ogni ben di dio: fettine e bistecche di diverso taglio tra cui spiccano, ovviamente, quelle di manzetta, e macelleria suina completa.
A proposito di manzetta, in estate abbiamo addirittura trovato delle bistecche già condite e pronte per il barbecue: basta solo posarle sulla griglia.
Anche il reparto norcineria fa paura: schiacciata di cinghiale, salsicce secche, di fegato e di cinghiale, prosciutto classico, pancetta, lonza, lardo di maremma, coppa, bresaola maremmana, prosciutto di cinghiale; c’è, poi, un prodotto eccezionale creato proprio dal Sig. Nardi di cui sopra, ed è la mortadella di manzetta, inserita tra i P.A.T. (Prodotti Agroalimentari Tradizionali Italiani) dal Ministero delle politiche agricole.
Terminato il bancone, si accede in una stanza con quattro pareti di confezioni di patè, sughi, ragù di cinghiale, etc., in gran parte realizzati dalla stessa macelleria.
Insomma, un caposaldo del gusto maremmano che vanta prodotti di pregio che non si trovano altrove.
Prezzi mediamente alti, ma, è noto, la qualità si paga.


Macelleria Nardi, Strada Provinciale Il Chiarone n. 3, Pescia Romana (VT), tel. 0766.830045