giovedì 15 dicembre 2011

Osteria La Quintaluna

Umbro-tosco-laziale; è questa la cucina tipica che stavolta vogliamo segnalarvi in quel di Acquapendente.
Infatti la giovane coppia di proprietari dell’Osteria La Quintaluna è proprio con queste parole che presenta la caratteristica del loro locale, luogo del gusto posizionato tra due confini del Lazio.
L’atmosfera del locale è accogliente ma informale, adatta quindi anche ad un pubblico giovane, cui si aggiunge la simpatia e cordialità dei titolari con i quali sarà difficile non fare amicizia.
L’intento dello chef è di far conoscere la cucina tipica delle regioni sopra citate attraverso una rivisitazione con tocco moderno ed originale.
I piatti non sono tantissimi (il che in genere è un buon segno) ma tutti accattivanti.
Tra gli antipasti segnaliamo le interessanti polpette di pecorino al sugo di pomodoro (occhio che sono 5 e valgono anche come secondo), gli sgonfiotti di broccoli e salsiccia, salumi misti con sottolii e crostini anche al lardo di colonnata.
chicche al ragù d'oca
Gradevoli anche le proposte per i primi, tra le quali spiccano le chicche al ragù d’oca (una sorta di gnocchetti), un ottimo risottino tartufato allo stracchino e rucola, i gustosi spaghetti alla chitarra avvolti da una crema di cime di rapa e alici, la classica zuppa di orzo e castagne, fino anche al pesce con dei ravioli al riccio conditi con salmone fresco e pomodorini.
Degno di notevole attenzione, tra i secondi, il toscanissimo manzo al peposo cotto nel Chianti con pepe in grani, a seguire il maialino porchettato e la bistecca di manzo sulla pietra, per chiudere con un simpatico e sorprendente contrasto: filetto di baccalà con funghi porcini.
Interessanti i dolci (crostata fatta in casa con marmellata di ciliegie anch’essa fatta in casa, crema catalana alla fiamma, strudel e persino cheese cake alla ricotta e nutella), come discreta la carta dei vini con bottiglie soprattutto umbre, toscane e laziali, scarsa però a bianchi.
Il prezzo è l’ultima piacevole sorpresa di questa interessante e "giovane"osteria.


Menù al tavolo con prezzi: si
Aggiornamento di giugno 2015: con sincero dispiacere dobbiamo prendere atto della chiusura di questo piacevolissimo locale. Auguri allo chef ed a sua moglie affinché raggiungano in altre iniziative il successo che meritano. Speriamo di riuscire a scoprire il luogo della loro nuova avventura.

Aggiornamento di maggio 2016: c'è una nuova gestione della Quintaluna, simpatica e molto motivata, che punta sul pesce in abbinamento con vino di qualità. 

Osteria La Quintaluna, Via Grotte D’Ambrogio n. 3, Acquapendente (VT), tel. 0763.732142




martedì 15 novembre 2011

Caseificio Aziendale "Luisa"

Ci fa piacere segnalare un caseificio che in realtà è qualcosa di più, e, per dirla come si legge sull’insegna al bivio vicino la Chiesa di San Flaviano a Montefiascone, potremmo indicarlo come “laboratorio per la lavorazione artigianale del latte di bufala”.
Il Caseificio Aziendale “Luisa” non si limita, infatti, a produrre solo la classica mozzarella – decisamente il prodotto più famoso – ma dimostra in quanti modi e con quanta varietà si possa lavorare il latte della bufala.
Precisiamo subito che il latte proviene da quel paio di centinaia di bufale che potrete notare semplicemente affacciandovi dal caseificio e guardando verso valle, ben governate dagli ormai noti allevatori indiani che sembrano davvero eccellere in questa attività.
Dicevamo della varietà dei prodotti: oltre alla mozzarella – prodotta come in Campania in diversi “tagli”, dall’ovolina alla mozzarellona da 300/400 gr. – ecco che compare una buonissima treccia, e la schiera delle provole, fresche, affumicate e appassite. 
Non manca la delicatissima ricotta (una vera crema) anche nella versione stagionata adatta alla grattugia, e lo yogurt dal sapore intenso.
Un must per i miei gusti è comunque la scamorza, spettacolare se lasciata un po’ squagliare in padella. 
Chiudiamo con due chicche: la prima è lo stracchino, simile nella consistenza al ravaggiolo ma al sapore di stracchino, più fresco e più delicato; la seconda è, udite udite, la burrata (si, proprio identica a quella pugliese), dal cuore di crema di latte di bufala e l’involucro della mozzarella. Non credo di dover aggiungere commenti!
Importante tenere presente che questo caseificio è chiuso non solo la domenica, ma anche il lunedì mattina.



Caseificio Aziendale "Luisa", Via Paternocchio, Montefiascone (VT), tel. 0761.820805 

lunedì 19 settembre 2011

Trattoria Porta Romana

Abbiamo deciso di provare più volte questa trattoria dopo che un nostro amico aveva narrato di averci accompagnato un noto personaggio della critica culinaria – sapete, di quelli impettiti e che si danno tutto un tono – che era letteralmente impazzito per i lombrichelli alla amatriciana tanto da finire per farci la classica “scarpetta” senza alcuna remora!
E, in effetti, alla Trattoria Porta Romana di Viterbo il rischio di lasciarsi andare è molto alto vista la bontà delle cose che preparano.
Il locale, situato a pochi metri dalla omonima Porta, ha un ingresso piccolo e riservato che a stento si nota, mentre l’interno è una classica sala di trattoria rivestita di legno con tante foto alla pareti dei personaggi più o meno famosi che vi hanno mangiato, ma anche i bigliettini da visita dei vari avventori meno noti (tra cui il mio!).
Al tavolo niente menù, l’elenco dei piatti vi sarà fatto a voce dalla signora Annunziata con garbo e passione, mentre la mamma Brandina (un mito!) attende le ordinazioni in cucina.
Piatti, dunque, storici e frutto della tradizione culinaria viterbese, che sopravvivono anche grazie alla passione di queste due signore. Un esempio? La zuppa di verdure di campo, fatta con almeno una decina di verdure che non avevamo mai sentito (ad eccezione della caccialepre) raccolte personalmente dalla signora Annunziata nei campi appena fuori la città; una attività che richiede non solo una buona dose di fatica ma anche un buon grado di conoscenza ed esperienza.
Il menù è ampio e varia abbastanza di frequente. 
Tra i primi segnaliamo, oltre ai già detti mitici lombrichelli all’amatriciana, anche gli ottimi cappelli del prete, i cavatelli conditi in vari modi, buonissime le orecchiette aglio, olio e peperoncino ed i tortelloni ai funghi, nonché una pasta all’arrabbiata decisamente ottima.
Per i secondi, accanto al maialino ed all’agnello, vi suggeriamo un assaggio delle mitiche zucchine ripiene che vengono cotte col pomodorino e servite con patate e l’interno delle zucchine; esattamente come le faceva mia nonna.
Attenzione: le porzioni sono (giustamente) ampie, per cui tenetene conto.
Quanto, appunto, al conto, qualche volta abbiamo pensato che avremmo speso meno, ma tutto sommato non c’è da lamentarsi considerata la qualità e quantità delle porzioni.

menù al tavolo con prezzi: no



Trattoria Porta Romana, Via Bontà n. 12, Viterbo, tel. 0761.307118


lunedì 8 agosto 2011

Ristorante/Osteria "Castello di Proceno"

Questa volta ci occupiamo di quella lingua di Tuscia che si incunea tra Toscana ed Umbria, prendendo inevitabilmente talune caratteristiche positive di queste regioni.
Siamo a Proceno, bellissimo paese tutto arroccato intorno al suo castello, non distante da Acquapendente; ed è proprio del castello che vi vogliamo raccontare.
Oggi questa affascinante struttura assolve a tre funzioni: albergo diffuso, enoteca/osteria e ristorante, tutto con un unico denominatore: lo charme.
La prima funzione riguarda l’ospitalità offerta con stupendi appartamenti sparsi nel centro storico a ridosso del castello, la seconda entra in gioco nei mesi invernali, laddove le cantine del castello si trasformano in una calda ed accogliente enoteca/osteria per mangiare e bere bene intorno ad un enorme camino, mentre la terza funzione è attiva d’estate con un meraviglioso ristorante allestito nel bellissimo giardino (di 2 ettari!) e ricavato dalle vecchie stalle del castello, oggi trasformate in un posto di alta classe, con piscina e tramonti mozzafiato.
Insomma, avrete capito che non è facile descrivere questo posto, se non rischiando di sembrare esagerati.
Secondo noi, il merito di tutto questo è senz’altro della famiglia proprietaria e che gestisce il castello, ma soprattutto della signora Cecilia che con tanto entusiasmo, passione ed eleganza, unita a semplicità e cordialità, ha saputo veramente caratterizzare questo posto, rendendolo un piccolo angolo di paradiso della Tuscia.
Ma veniamo a quello che più ci interessa.
Come detto, d’inverno si mangia nelle cantine del castello, d’estate nel giardino a lume di candela e in entrambi i casi il menù è sempre di livello.
Tra gli antipasti segnaliamo ricotta alle erbe avvolta nella finocchionacrostoni al lardo di Colonnata e ciauscolo di Visso, pecorino fresco con frutta. Diamo un’idea anche dei primi: sformato di riso con salsa vegetarianaspaghetti alle erbe con julienne di prosciutto, tagliatelline al ragù di capriolo, ravioli di carne con crema di tartufo e lardo.
Le cose particolari si rinvengono tra i secondi; infatti, accanto alla terrina di tacchino  o alla ricotta avvolta nello speck e la lingua salmistrata, ecco che compaiono il mitico Tonno del Paglia ed il Sushi del Chianti; il primo alla vista veramente simile al tonno, ma in realtà, è maiale cotto al vapore di vino bianco condito con olio e spezie; il Sushi chiantigiano è invece un’ottima tartare con le migliori carni toscane; due vere delizie non assaggiate altrove.
E’ presente anche la riproposizione di una ricetta medievale creata in occasione del battesimo di Cosimo de’ Medici, chiamata il Cosimino.
Notevoli anche i dolci (mousse di ricotta con pere e mielegelato di fior di latte al vin santo, esemifreddi vari) con chicca finale: gorgonzola e pane bruscato accompagnati da un calice di vino passito.
Da segnalare che sono offerti menù degustazione a prezzi molto convenienti, e persino un menù esclusivo per vegetariani.
Prezzi decisamente onesti, della cordialità e della qualità abbiamo detto. Da tenere presente anche per weekend romantici e come location di eventi importanti.
 
menù al tavolo con prezzi: si


Castello di Proceno, Corso Regina Margherita n. 155, Proceno (VT), tel. 0763.710072 - 335373394

domenica 3 luglio 2011

Norcineria/Macelleria "da Rossano e Nunzia"

La Tuscia, si sa, è piena di cinghiali, eppure non è facile reperire prodotti a base di questo selvatico abitante dei boschi.
Noi ce lo siamo spiegati col fatto che nella Tuscia c’è almeno un cacciatore in ogni famiglia, o comunque, un amico, un conoscente, che svolgono le funzioni di “fornitore” di cinghiale, e questo probabilmente determina una bassissima richiesta sul mercato che, quindi, non offre questo tipo di prodotto.
Però, per chi fosse interessato e sfornito di parenti cacciatori, c’è un posto da prendere come riferimento a Cellere.
Nei locali della più antica macelleria del paese, Rossano e Nunzia mantengono inalterate le tradizionali tecniche artigianali di lavorazione della carne, la cui provenienza è assolutamente garantita, offrendo prodotti di ottima qualità.
Per quanto riguarda il cinghiale, oltre alla classiche salsicce, potrete trovare anche il prosciutto di cinghiale e la schiacciata di cinghiale, sia semplice che aromatizzata al tartufo.
Tra le altre “chicche” della norcineria classica, vi segnaliamo una commovente coppa (fatta ancora con l’arancia!), gli zampetti di maiale lessati e conditi con la mentuccia, prosciutto sia dolce che stagionato,capocolli a gogò, salsicce semplici, piccanti o di fegato, e botto finale con la porchetta. 
Altra particolarità è che, con una semplice telefonata a Rossano, è possibile concordare e prenotare lavorazioni personalizzate al proprio gusto.





Norcineria Macelleria "da Rossano e Nunzia", Via Napoli n 20, Cellere (VT), tel. 347.6339859


mercoledì 25 maggio 2011

Ristorante/Pizzeria "Ranuccio II"

Spesso abbiamo sentito dire che nella Tuscia non si riesce a mangiare una pizza di qualità.
Ora, grazie all’iniziativa dei titolari del ristorante “Ranuccio II°” di Ischia di Castro, potremmo dire che il problema è risolto.
 Innanzitutto va detto che stiamo parlando di un ristorante molto curato ed elegante, posizionato sulla piazza principale di Ischia di Castro e con una location molto particolare (è situato al primo piano di un palazzetto cui si accede da una caratteristica scala). Presenta un menù molto vasto che abbraccia una infinità di piatti sia di carne che di pesce (ed evidenziamo che il pesce c’è tutti i giorni) in versione creativa oppure di rivisitazione di piatti classici.
Impossibile elencarli perché variano in continuazione, anche in considerazione del fatto che quasi settimanalmente vengono preparati menù-degustazione a prezzo fisso ogni volta con un tema culinario diverso; si va dal pesce ai funghi, dalla cacciagione al menù a base di castagne, e così via a seconda della stagione.
Da dire è che spesso queste prelibatezze sono accompagnate anche dalle piacevoli note del piano bar.
Ma l’origine napoletana dei titolari non poteva che portarli alla soluzione del problema posto all’inizio: la pizza, quella vera.
E così, hanno realizzato un forno a legna e preparato un vastissimo menù di pizze. Ma non basta: hanno deciso di curare l’impasto applicando le più rigorose regole napoletane e, così, ecco il risultato: una pizza buonissima, fragrante e digeribilissima, di quelle, insomma, che non lievitano in pancia nelle ore successive. A noi ha ricordato molto da vicino il grandioso impasto della nota pizzeria romana “La Fucina”, non a caso premiata dal Gambero Rosso nel 2009 come la più innovativa pizzeria di Roma.
Le pizze proposte sono svariate: si va da quella classica con pomodorini e mozzarella di bufala, alla “Ranuccio” con cicoria, mozzarella e salsiccia, fino a quelle più creative e adatte ai gusti più diversi (ad esempio, per i ragazzi, patatine e wurstel) in un elenco, vi assicuriamo, davvero molto ampio.
Con un po’ di fortuna si può trovare tra i dolci una superba pastiera napoletana preparata dalla titolare.


Il servizio è cortese ed il prezzo è giusto, tenuto conto dell’eleganza del posto.



menù al tavolo con prezzi: si



Ristorante - Pizzeria con forno a legna "Ranuccio II°", Piazza Immacolata n. 26, Ischia di Castro (VT), tel. 0761.425119


giovedì 7 aprile 2011

Ristorante/Osteria "Al Pugnalone"

Sicuramente il ristorante “Al Pugnalone” di Acquapendente è uno dei locali più eleganti e rinomati della Tuscia: atmosfera soffusa, soffitti a volta con roccia ovunque, tavoli apparecchiati con grande classe e addirittura come colonna sonora il rumore dell’acqua che scivola su una parete della sala.

La ricercatezza nella cura dell’ambiente si riproduce anche nella carta dei menù, con proposte di alto livello che dimostrano come lo chef - noto, fra l’altro, per i prestigiosi catering che lo hanno visto protagonista negli ultimi anni – sia assoluto padrone dell’arte culinaria.
Se, però, aveste voglia di una serata più casual ed informale, “Al Pugnalone” sa offrire anche questo. Infatti, entrando semplicemente nel portone adiacente al ristorante appena girato l’angolo, avrete accesso all’osteria, nella quale, in un contesto rustico e decisamente meno impegnativo, potrete godere di piatti niente affatto inferiori a quelli del ristorante; anche perché, come rivela il fatto che i locali sono tra loro comunicanti, la cucina e lo chef sono gli stessi.
I piatti mutano in continuazione anche perché vengono quotidianamente proposti menù (che all’osteria hanno un costo davvero abbordabile). A titolo di esempio, vi indichiamo qualche portata assaggiata in osteria: tra i primi pappardelle al cacao con battuto di cinghiale, cannoli di ricotta con mozzarella e pomodoro, millefoglie di pane con maionese di pomodoro, pesto e spuma di pecorino; a seguire bignè di baccalà con porri e acciuga, maiale con birra e prugne, trippa con fagioli del Purgatorio e tante altre bontà.
Spettacolari i dolci, in particolare la spuma di yogurt con frutti rossi ed il millefoglie con crema chantilly.
La domenica sera all’osteria c’è l’appuntamento con la pizza, e un bel forno a legna da protagonista.
Prezzi onesti (specie all’osteria), cordialità nel servizio e, in caso di cena romantica, possibilità di acquistare ricordini fatti dalla proprietaria oppure prodotti tipici locali.



menù al tavolo con prezzi: si




Ristorante “Al Pugnalone”, Via Cantorrivo n. 6, Acquapendente (VT), tel. 0763.711252

aggiornamento 2015: per Acquapendente il 2015 è stato un anno sfortunato; dopo la Quinta Luna, anche "Al Pugnalone" ha cessato l'attività.

  

martedì 25 gennaio 2011

Ristorante "Il Richiastro"

Nella Tuscia non serve la macchina del tempo per poter mangiare come nel medioevo.
Basta recarsi a Viterbo, attraversare il centro storico alla ricerca di un tipico luogo medievale quale il “richiastro”, antico nome con cui a Viterbo si indicava un cortile interno, nel nostro caso posizionato vicino ad un’antica torre e con l’ingresso quasi celato da volte. Siamo in Via della Marrocca n. 16 e, una volta giunti qui, bisogna fare attenzione ad individuare l’ingresso del ristorante “Il Richiastro”, la cui insegna è talmente armonizzata con gli antichi edifici da essere difficilmente individuabile.
Attraversato il richiastro, che con il bel tempo ospita anche qualche tavolo all’aperto, si accede al locale e subito si apprezzano gli aromi e gli odori di una cucina antica (e buona).
La particolarità del locale – come la location tradisce – è quella di servire un menù tipico medievale, o comunque con pietanze ispirate alla cucina di quei tempi, in un’ambientazione storica che, accanto a monumenti del passato come il fastoso camino, non tralascia tocchi di modernità. Insomma, il posto è molto bello. La cucina non è da meno. Per antipasto troverete una sola proposta; infatti, come sarebbe accaduto sicuramente nel medioevo, il pranzo inizia con salsine varie accompagnate da pane caldo. Punto e basta. 
Le danze si aprono con i primi: pizzicati alle zucchinelombrichelli alla vitorchianese, e fettuccine all’uccelletto pazzo (condite con una specie di salmì ma senza uccelli, veramente buone), per passare alle zuppe che possono degustarsi anche ordinando un buonissimo poker di assaggi (ceci e castagne, broccoletti e fagioli, farro e cicoria, lenticchie e funghi).
Tra i secondi, arrosto di maiale ai fichi o al vino rossofegatinifilettoguancia di maiale con uvetta, e gli spiedini tra cui spiccano quelli con salsa “tredura”, riproposizione di un’antica salsa medievale di verdure. Richiami all’antichità anche nei contorni, come scarola o radicchio arrostopurè di fave pecorini al miele
Dolci pochi ma buoni, con creme fatte in casa arricchite con frutta o cioccolato e qualche sorpresa, come il tozzetto affogato nel caffè. 
Particolare anche la cortesia dei titolari che conducono con passione e competenza da molti anni il ristorante. Dato che il menù medievale poco si adatta ai periodi caldi, il locale rimane chiuso nei mesi di luglio, agosto e settembre.
Il prezzo? Vi diciamo solo che “Il Richiastro” è inserito in una nota guida “low cost” (pasto entro i 30 euro).


menu al tavolo con prezzi: si


Ristorante "Il Richiastro", Via della Marrocca, 16, Viterbo, tel. 0761.228009


lunedì 3 gennaio 2011

Frantoio Mezzabarba (Azienda Agricola "La Poppetta")

Anno nuovo….. olio nuovo!
Ora che i frantoi hanno appena ultimato la produzione della campagna 2010, ci piace segnalarvi l’olio prodotto da un’azienda di Farnese che ha da tempo abbracciato la filosofia biologica con risultati molto sorprendenti.
Si tratta dell’Azienda Agricola “La Poppetta” che nel frantoio di proprietà (Frantoio Mezzabarba) realizza olio extravergine con tanto di certificazione che consente – su ogni bottiglia – di avere la tracciabilità del prodotto verificabile su internet.




La Poppetta produce un extravergine di base, anche in versione non filtrata, e soprattutto un monocultivar DOP Canino su cui sono piovuti giudizi molto lusinghieri; note amare più contenute rispetto al classico Canino, ma in compenso un gusto più armonico e peculiare, leggermente piccante e con netti richiami al frutto giovane. D’altra parte, Farnese è il paese dell’olio “verdone”, ed è normale che tutti gli olii della zona risentano di questa peculiarità.
Il risultato è un olio capace di esaltarsi su gran parte degli alimenti (pane, pasta, verdure e zuppe).
Per quanto riguarda il costo, considerato che si tratta di un prodotto “bio”, si può parlare di un prezzo molto, molto interessante.

L’olio in questione può essere acquistato a Farnese presso il Frantoio Mezzabarba (Via Circonvallazione n. 12/B), oppure presso il punto vendita dell’Azienda in Via San Magno, ed in entrambi i casi consigliamo di fare una preventiva telefonata al 3386335230.
Se, poi, c’è qualche lettore che risiede vicino Torino, può essere utile segnalare che, su nostro consiglio, l’extravergine ed il DOP Canino sono reperibili presso la “Vineria del Popolo”, Corso Peschiera n. 146/C.
 
  Frantoio Mezzabarba - Via Circonvallazione n. 12/B - Farnese (VT) - cell. 3386335230